6 OTTOBRE 2020 LA MARCA (PD): CON IL DECRETO “ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE” L’ITALIA È PIÙ GIUSTA, PIÙ SICURA E PIÙ UMANA
Da ieri i cosiddetti “Decreti Sicurezza”, voluti e usati da Salvini come strumento di propaganda permanente e come arma di chiusura ed esclusione verso chi era costretto ad abbandonare il suo paese, rischiando la vita in viaggi senza tutele e talvolta senza speranza, non esistono più.
Al loro posto il Governo ha approvato un nuovo provvedimento che non a caso si chiama “Accoglienza e integrazione”. Con esso vengono sanate le lesioni del diritto internazionale e dei principi costituzionali già evidenziate dal Presidente Mattarella ed eliminata la persecuzione delle ONG impegnate a salvare vite umane, alle quali, senza atteggiamenti lassisti, si danno regole precise di azione e di rapporto con le autorità marittime.
Si supera l’atteggiamento persecutorio che aveva messo per strada centinaia di migliaia di persone, in regola con la vecchia normativa, con beneficio della sicurezza e della salute personale e collettiva. Soprattutto, si ripristina la rete locale di accoglienza tramite gli SPRAR, che aveva dato buone prove, e si riaprono le attività di integrazione dei migranti in regola, recuperando anche decine di migliaia di posti di lavoro per gli italiani in esse impegnati.
Come eletti all’estero, avevamo sollecitato la Ministra Lamorgese a superare anche i vulnus che i Decreti Salvini avevano introdotto a danno degli italiani all’estero in materia di cittadinanza per matrimonio e di targhe automobilistiche estere. I l nuovo Decreto dà una risposta parziale, abbassando da 4 a 3 anni i termini di definizione delle pratiche di cittadinanza. Sugli altri aspetti resta il nostro impegno quando se ne parlerà alle Camere.
L’Italia, dunque, su questo delicato versante, da ieri non è meno sicura, ma certamente più giusta, più solidale, più umana.
On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D.
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LA MARCA (PD): CHIESTA ALL’INPS LA SOSPENSIONE DELLA CAMPAGNA CEV PER NON ESPORRE ANZIANI E OPERATORI AL RISCHIO DI CONTAGIO
È abitudine dei nostri anziani, appena ricevuto l’avviso di accertamento, di riversarsi negli uffici dei patronati e avviare le procedure di certificazione che comportano la presenza fisica degli interessati presso consolati, enti locali, notai, istituti bancari e stazioni di polizia.
Per la persistenza di una grave situazione di contagio soprattutto nei paesi del Nord, Centro e Sud America e per la nuova fiammata pandemica che si registra in Europa si è diffuso un grande e giustificato allarme tra gli anziani e tra gli operatori di patronato per i gravi rischi ai quali una tale operazione li espone.
Per questo, assieme ai colleghi deputati Schirò, Ungaro e Carè e ai senatori Garavini e Giacobbe, ho scritto al Direttore generale dell’INPS Dott. Gabriella Di Michele per sollecitare la sospensione della campagna CEV fino al superamento della pandemia, chiedendo nello stesso tempo un incontro per motivare meglio le ragioni di tale richiesta ed esaminare anche eventuali soluzioni alternative.
Nel nostro messaggio chiediamo a tutti un atto di responsabilità e buon senso. La salute e la vita dei nostri anziani e degli operatori che prestano un prezioso servizio ai connazionali deve venire prima di qualsiasi altra pur legittima considerazione”.
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